Google ha rilasciato da qualche giorno i dettagli riguardanti tre vulnerabilità, sfruttabili con due tipi di attacco chiamati Meltdown e Spectre: inizialmente individuate solo per i processori Intel, Google ha affermato successivamente che le due vulnerabilità riguardano praticamente quasi tutti i processori rilasciati dal 1995 in poi. Google afferma che i due bug possono essere sfruttati per rubare dati processati recentemente nel computer, comprese le password archiviate nei password manager o nel browser, foto personali ed email, messaggi e perfino documenti confidenziali. I bug sono stati scoperti da Hann Horn, ricercatore di sicurezza di Google Project Zero, il gruppo di ricerca sulla sicurezza di Google.
Horn aveva individuato e segnalato ai vendor di CPU queste problematiche nel Giungo 2017, specificando due diversi scenari di attacco. Aveva descritto queste problematiche come bug hardware che necessitano entrambe di patch per il firmware da parte dei vendor di CPU e patch software da parte dei vendor dei sistemi operativi e degli applicativi. Secondo Google queste problematiche affliggono tutti i principali produttori di processori (Intel, ARM), tutti i maggiori sistemi operativi (Windows, Linux, macOS, Android, ChromeOS), i provider cloud (Amazon, Google, Microsoft) e i produttori di applicativi. AMD invece ha rilasciato un avviso nel quale spiega che le proprie CPU non hanno questo bug: l'avviso completo si trova qui (ma il tema è più complicato, lo riprenderemo nei prossimi giorni).
Google ha annunciato che Horn ha individuato una strada per usare la speculative execution per leggere dati dalla memoria della CPU che non dovrebbero essere disponibili ad app di livello utente. Riassumendo ha individuato 3 diverse vulnerabilità combinabili in due attacchi, chiamati Meltdown (CVE-2017-5754) e Spectre (CVE-2017-5753 e CVE-2017-5715).
Spectre è più difficile da sfruttare rispetto a Meltdown, ma anche più difficile da mitigare.
I rischi
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Le CPU ARM vulnerabili a Spectre e Meltdown. |
Le patch